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Museo Civico Medievale

Museo, Bologna

Museo Civico Medievale: Informazioni sull'attrazione

Le collezioni del Museo Civico Medievale affondano le loro radici nell'antica tradizione delle raccolte private della città di Bologna. Prima tra tutte fu, nel 1500, quella ad impronta prettamente naturalistica dello scienziato Ulisse Aldrovandi, che ancora si può in parte ammirare all'interno dei musei universitari.

Si colloca in epoca immediatamente successiva quella di Ferdinando Cospi che, durante i suoi viaggi come diplomatico del Granducato di Toscana, collezionò varie tipologie di curiosità di tipo naturalistico ed archeologico.

Non si deve in quest'elenco certamente tralasciare la collezione privata di Luigi Ferdinando Marsili, uomo d’armi, grande viaggiatore, con alle spalle una vita molto avventurosa fatta di battaglie e di prigionia. Ereditò dai predecessori l’amore per il collezionismo e fondò a Palazzo Poggi l’Istituto delle Scienze, dove tutte le sue collezioni vennero riunite perché facessero da base agli studi di chi frequentava l'Università di Bologna.

Quando si cominciarono a costruire i vari musei civici, le collezioni vennero in parte smembrate e divise a seconda delle aree di competenza. La maggior parte degli oggetti che oggi troviamo raccolti nel Museo Medievale confluirono nella sede del Museo Civico Archeologico a Palazzo Galvani. Il Museo Medievale venne spostato a Palazzo Ghisilardi Fava soltanto nel 1984, quando divenne chiaro che lo spazio dedicato alla sezione medievali nella sede di Palazzo Galvani non era sufficiente.

Palazzo Ghisilardi Fava

Il palazzo si trova in un luogo di importanza fondamentale per la città di Bologna. Nel XI secolo sorgeva infatti in questo luogo la Rocca Imperiale, simbolo del potere franco, che venne distrutta in un assedio nel 1115.

La rocca poggiava sulle vestigia delle antiche mura di selenite della città tardo romana, che possono in parte ancora essere osservate negli ambienti del museo. Una volta distrutta la rocca, venne edificata una serie di edifici ad uso privato, mentre il palazzo venne acquistato e ristrutturato nel 1483 da Bartolomeo Ghisilardi, appartenente ad una delle famiglie alleate con i Bentivoglio.

Entrando nel cortile centrale, si ritrova sulla destra una torre anticamente appartenuta alla famiglia dei Conoscenti e mantenuta in piedi dal Ghisilardi, che desiderava in questo modo nobilitare la sua stessa famiglia.
Le torri erano, infatti, appannaggio esclusivo delle famiglie nobili e la famiglia di Ghisilardi, per quanto ricca, non aveva nobili origini. Oggi i piani inferiori della torre ospitano in parte le collezioni museali, e quelli superiori l'archivio.

Dalla parte opposta alla torre, all’interno del cortile si trovano quattro grandi mensoloni di arenaria: il secondo a partire da sinistra, è inciso proprio con le iniziali B. e G. Di Bartolomeo Ghisilardi.

Le collezioni del Museo Medievale

Le sale iniziali del Museo Medievale espongono oggetti appartenenti alle collezioni di cui precedentemente si è accennato e tra questi vi è, ad esempio, la stampa del Mitelli che riproduce l'aspetto che doveva avere la collezione di Ferdinando Cospi nel XVII secolo, ovvero ricrea una camera delle meraviglie o wunderkammer, un luogo deputato ad accogliere senza nessun criterio particolare reperti di vario interesse. 

Il resto delle sale è suddiviso a grandi linee per tematiche ed epoche e raccoglie opere di straordinaria importanza. Al piano terra si possono trovare le grandi arche dei dottori dell'Università di Bologna scolpite dai fratelli Dalle Masegne, alcuni raffinati oggetti di oreficeria longobarda, le vestigia delle mura di selenite e la statua di Bonifacio VIII che un tempo campeggiava sulla facciata principale di Palazzo d'Accursio a ricordo di come il pontefice avesse pacificato una contesa tra Bologna e Ferrara.

Il piano seminterrato raccoglie principalmente ciò che rimane di altre sepolture dei dottori dello studium mentre quello superiore è ricco di vari capolavori. Salendo la scala del cortile centrale si trovano, nelle prime sale sulla destra, le collezioni di vetri ed avori.

Proseguendo nella scoperta del Museo Medievale si accede poi alla zona dedicata alle armi, prevalentemente appartenenti alla collezione di Ferdinando Marsili. Una piccola saletta dedicata all'arte del periodo dei Bentivoglio introduce poi a quella che raccoglie alcuni dei bronzetti più significativi di tutta la città tra cui anche quello presentato dal Giambologna per l'assegnazione del lavoro della statua del Nettuno. In una sala a parte sono poi conservati alcuni manoscritti miniati.