Monumento, Ferrara
Porta degli Angeli si apriva una volta in fondo a quello che oggi viene chiamato corso Ercole I d'Este, una delle arterie principali della cosiddetta Addizione Erculea di Ferrara.
L’addizione fu un allargamento della superficie urbana voluto dallo stesso Ercole I nel tentativo di riprodurre la città ideale, attraverso la collaborazione con i più importanti e influenti architetti dell'epoca. Il progetto partì carico di aspettative, per poi risultare fallimentare a causa di previsioni di crescita urbana troppo ottimistiche. La maggior parte dell'ampliamento creato rimase quindi spazio vuoto.
La Porta degli Angeli faceva parte delle mura difensive di Ferrara, un patrimonio ancora perfettamente conservato. Grazie agli ultimi restauri, le mura si sono trasformate in una piacevole passeggiata percorsa ogni giorno dai tanti ferraresi che amano stare all'aria aperta e fare sport.
Inizialmente la porta aveva una funzione di tipo militare, come tutte le torri. In particolar modo doveva fungere da punto di avvistamento, ed è proprio per questo che la sua struttura risulta estremamente rinforzata.
Annessa al camminamento di ronda delle mura ferraresi e dotata di locali dove le guardie potevano trovare rifugio e ristoro, l’accesso alla porta era regolato da un ponte ligneo che permetteva di sorpassare un avvallamento difensivo. Il ponte era protetto a sua volta da un rivellino, un avancorpo grazie al quale era possibile isolare gli eventuali nemici all’interno di un recinto, dal quale potevano essere facilmente attaccati.
Quando non utilizzata come struttura difensiva, la porta fungeva da entrata di rappresentanza nel centro cittadino. Corso Ercole I d'Este termina infatti direttamente di fronte al Castello Estense, residenza principale della famiglia estense dall'epoca rinascimentale in poi.
Proprio alla Porta degli Angeli è legata la storia della fine della dinastia degli Estensi a Ferrara. L’ultimo della famiglia ad uscire dalla città fu Cesare, dichiarato erede illegittimo dal Papa, che non riconobbe il matrimonio tra i suoi nonni per via di un cavillo legale. Cesare diventò quindi improvvisamente usurpatore della sede ducale, e il Papa riottenne così il feudo che aveva concesso secoli prima ai suoi antenati, con il patto che fosse sempre stato presente un erede maschio.
Il Duca provò inizialmente ad opporsi, ma poi si arrese e nel 1598 uscì dalla città passando attraverso la Porta degli Angeli. Da Ferrara si recò dunque a Modena, che divenne la nuova capitale del Ducato Estense.
Da quel momento in poi Ferrara restò sotto stretto controllo del Papa, mentre Modena e Reggio rimasero agli Estensi fino all'Unità d'Italia. La porta venne chiusa dopo l'uscita di Cesare per ufficializzare il fatto che la casata degli Estensi non sarebbe mai più rientrata in città.
Oggi di fronte alla struttura della porta si apre il grande parco pubblico dedicato a Giorgio Bassani, uno dei più illustri figli della città di Ferrara, scrittore de “Il Giardino dei Finzi-Contini” e che in qualità di presidente del partito politico Italia Nostra si occupò proprio del restauro di molti siti della città.
Bassani riposa all'interno del cimitero ebraico di Ferrara, proprio all'ombra di quelle mura che con il suo contributo aveva riportato all'antico splendore.