Lun - Dom 9.00 / 18.00

Castello Estense

Edificio storico, Ferrara

Castello Estense: Informazioni sull'attrazione

Il Castello Estense di Ferrara non nacque come luogo di dimora della famiglia bensì come struttura architettonica difensiva.

In seguito a una sanguinosa rivolta scoppiata a Ferrara nel 1385, Niccolò II decise infatti di costruire un edificio atto alla propria difesa: eresse quindi questo imponente maniero e lo fece circondare da un profondo fossato ancora oggi ricolmo d’acqua.

Per raggiungere il castello il più velocemente possibile in caso di necessità venne costruito un passaggio sopraelevato che lo collegava con il vicino Palazzo Ducale, in modo che la famiglia potesse rifugiarsi nel castello non appena si avvertivano le prime avvisaglie di pericolo.

I quattro angoli del Castello Estense sono ancora oggi protetti da quattro torri: la Marchesana, la Torre di San Paolo, quella di Santa Caterina e infine la più famosa Torre dei Leoni. Proprio la Torre dei Leoni deriva il suo nome dalla presenza di un bassorilievo incastonato nella muratura decorato da due fiere, che porta scritto sulla sua superficie “Wor Bas” ovvero “sempre avanti” in lingua longobarda.

Terminati i periodi di sommosse che coinvolsero soprattutto il governo di Ercole I, il castello fu trasformato in luogo di residenza della famiglia ed adattato internamente a questo suo nuovo ruolo con l'aggiunta di abbellimenti marmorei, di un cortile d'onore e dei ricchi cicli di affreschi che ancora oggi rendono le sue stanze un tesoro unico.

All'architetto Girolamo da Carpi si deve poi il Giardino degli Aranci, costruito nel 1554, un luogo riservato esclusivamente alle dame di corte. Ad occuparsi degli affreschi furono invece autori di chiara fama, come ad esempio Piero Della Francesca, il Bastianino e probabilmente Dosso Dossi.

Il cortile interno assunse le sue forme attuali all'incirca nel XV secolo, ed è decorato su un lato da una loggia a 8 arcate. Gli ambienti monumentali che da qui si possono apprezzare sono svariati e, tra questi si annoverano le cucine cinquecentesche. 

La tragica vicenda di Ugo e della Parisina

Il castello è anche dotato di prigioni, ed è proprio nelle sue celle che ebbe luogo una delle storie più cruente di tutta la casata Estense.

La vicenda si svolse nel momento della signoria di Niccolò III che, rimasto vedovo, organizzò un matrimonio d’interesse con una giovane nobile della casata dei Malatesta di Rimini, Laura, detta Parisina. Niccolò III, ormai vecchio, oltre alla nuova moglie vantava però diverse amanti.

Da una di queste, Stella de’ Tolomei, ebbe addirittura tre figli illegittimi, che si ritrovarono immediatamente pieni di rancore nei confronti della ragazza venuta a corte, in quanto aveva tolto alla loro madre la possibilità di assumere il titolo di duchessa e a loro quella di diventare legittimi eredi.

Ad avere particolarmente in odio la Parisina era Ugo, primogenito dell’amante del duca. La povera Parisina, nel tentativo di ricucire lo strappo da lei involontariamente creato, regalò ad Ugo, appassionato di musica, un’arpa. Niccolò III, felice di vedere un riavvicinamento tra i due, suggerì pertanto che il figlio accompagnasse la giovane moglie ad un pellegrinaggio a Loreto.

Durante il pellegrinaggio successe l’inevitabile: figlio e matrigna, coetanei, si innamorarono perdutamente. Tornati a Ferrara fecero di tutto per non farsi scoprire, ma la corte era troppo piccola per proteggere i due amanti: le voci dell'adulterio arrivarono in poco tempo fino al duca.

Scoperto il tradimento Niccolò fece imprigionare entrambi nel Castello Estense e in pochi giorni li fece giustiziare. Si dice che, da quel momento in poi, le anime di entrambi vaghino ancora per le prigioni del palazzo alla ricerca della perduta felicità terrena.

La loro tragica vicenda, così simile a quella dei più famosi Paolo e Francesca, ispirò molti artisti tra cui il poeta Lord Byron che compose un poema dal titolo “Parisina”.