Acquedotto Monumentale: Informazioni sull'attrazione
La storia della città di Ferrara è sempre stata connessa direttamente con l'acqua.
Ferrara è l'unica delle grandi città dell'Emilia Romagna a non essere stata fondata in epoca romana, bensì successivamente. In questa zona erano presenti moltissime paludi che la rendevano un ambiente insalubre in cui vivere: per questo motivo, ad esempio, Ferrara (come Ravenna) non sorge lungo la via Emilia, a differenza della maggior parte dei capoluoghi emiliano-romagnoli.
Dopo la nascita della città, avvenuta circa nel IX secolo, questa venne collegata attraverso alcuni canali con il vicino fiume Po e divenne quindi uno snodo economico fondamentale per lo smistamento delle merci, assieme alla vicina città di Comacchio. Uno di questi canali, il Po di Volano, lambisce ancora oggi il centro storico.
Il primo vero e proprio acquedotto dell'epoca moderna venne costruito all'incirca nel 1890 e la sua acqua proveniva dalla vicina città di Castelfranco Emilia. L'acquedotto utilizzato oggi è diverso e più efficiente; l’antico acquedotto rimase tuttavia in funzione fino agli anni ‘80.
Il serbatoio novecentesco
Il percorso che l'acqua segue per giungere a Ferrara è abbellito e decorato da
varie opere idrauliche ed estetiche, alcune delle quali decisamente monumentali. Una di queste è il
serbatoio che ancora oggi si erge poco lontano dal centro storico, costruito a partire dal 1930 e terminato nel 1932.
L'ingegnere che si occupò della sua progettazione fu
Carlo Savonuzzi, all'epoca impiegato al Comune di Ferrara e stretto collaboratore del Podestà di Ravenna. Savonuzzi lavorò alla costruzione di altri edifici in città tra i quali vale la pena di ricordare lo
Stadio Paolo Mazza e il
Museo di Storia Naturale.
Il suo lavoro si inseriva nella scia tracciata dalla volontà del governo cittadino dell'epoca di dare nuovo lustro e modernità alla città, ammiccando al grande passato del periodo Estense, e andò quindi ad aggiungersi alla cosiddetta “
addizione novecentista” che comprende tutte le opere costruite in quel periodo.
Il serbatoio sorge al centro del cosiddetto
Rione Giardino. La struttura è interamente in cemento armato e richiama alcune architetture che si possono trovare in opere del
Perugino e di
Raffaello, ad esempio i rispettivi Sposalizi della Vergine.
L’edificio è alto quasi 40 metri ed è decorato da
due grandi gradinate laterali. Un ruolo apicale nell’abbellimento della struttura è ricoperto dalla
fontana monumentale che ne decora la base, animata dalla grande figura allegorica del fiume Po e da quella di tutti i suoi affluenti. La scultura venne ideata e messa in opera da
Arrigo Minerbi.
Svettano tutto intorno dei
pioppi che simboleggiano la presenza delle
ninfe Eliadi, sorelle di quel Fetonte che, scagliato sulla terra da Giove, con la sua caduta creò il fiume Po. La parte superiore del serbatoio, a forma dodecagonale, può contenere
fino a 2500 metri cubi di acqua ed era probabilmente il più grande d'Italia al momento della sua costruzione.
Come già detto, oggi il serbatoio non è più in collegamento con l'acquedotto principale, che è stato rimodernato alla fine degli anni ‘80. Per impedire che un edificio così importante venisse lasciato in uno stato di abbandono si è
riqualificata una parte degli ambienti interni, utilizzati dagli ingegneri e dai tecnici per il controllo del funzionamento della struttura. Oggi questi spazi accolgono varie tipologie di attività.
L'Acquedotto Monumentale di Ferrara è
raggiungibile in bicicletta, come quasi la maggior parte dei monumenti della città, e sorge poco distante delle antiche mura difensive, oggi trasformate in un camminamento molto frequentato dai ferraresi.