Lun - Dom 9.00 / 18.00

Piazza Galvani

Piazza, Bologna

Piazza Galvani: Informazioni sull'attrazione

Piazza Galvani sorge alle spalle della Basilica di San Petronio e si apre su una delle vie più eleganti di Bologna, via Farini

È il fulcro di strade molto importanti della città a partire, ad esempio, dal passaggio coperto che termina direttamente nel cuore di corte Galluzzi: corte su cui ancora oggi svetta l’omonima torre, centro del potere di un’antica ed importante famiglia bolognese.

Ad affacciarsi su questa piazza è anche l'Archiginnasio, edificio fondato nel 1563 per volere del Legato Pontificio Pier Donato Cesi, con l’appoggio e la benedizione di Pio IV. L’Archiginnasio funzionò come sede dell'Università di Bologna fino ai primi anni del 1800 quando quest'ultima venne spostata nella sede attuale, in via Zamboni, durante il periodo napoleonico.

La lunga sequela di archi che ne decora la facciata è anche conosciuta come Portico del Pavaglione, nome dall'etimologia estremamente discussa, che probabilmente deriva alla presenza dei padiglioni (banchi) del grande mercato che aveva sede lungo questo importante portico. Il mercato era uno dei principali in città ed era dedicato alla compravendita dei bachi da seta, fondamentali per lo sviluppo e il mantenimento dell’industria tessile che tanto ha reso ricca e famosa Bologna nel mondo.

Luigi Galvani

Al centro di piazza Galvani vi è la statua dedicata allo scienziato bolognese Luigi Galvani. Galvani nacque a Bologna nel 1737 e, dopo un'infanzia ricca ed agiata, diventò uno degli scienziati di spicco dell'accademia di quel periodo. Fu uno dei maggiori esponenti di quello che oggi viene ricordato come “cattolicesimo illuminato” ovvero una corrente scientifica molto sviluppata a Bologna sostenuta dal cardinale Lorenzo Lambertini (poi diventato Papa con il nome di Benedetto XIV) che cercava di rifuggire da una religione di superstizione per trovare un punto di contatto tra le nuove scoperte della Scienza e ciò che invece era scritto nei Testi Sacri.

Questo suo aderire ai moderni ideali scientifici non gli fece dimenticare però la sua formazione cristiana e lo portò, ad esempio, a rifiutare di giurare fedeltà alla Repubblica Cisalpina nonostante i napoleonici lo avessero inserito all'interno dell'elenco dei professori emeriti. Laureato in medicina, lavorò in vari ospedali in città e, alla morte del suo maestro Giovanni Antonio Galli, ne prese il posto. Fu anche professore all'Università di Bologna ed è considerato lo scopritore della cosiddetta “elettricità biologica”.

Galvani raccontò di essere giunto alla sua più importante scoperta quasi per caso quando, passando con un oggetto elettrizzato accanto al corpo di una rana che stava usando per un esperimento, i muscoli dell’animale si contrassero come se fossero ancora vivi. Ripetendo varie volte l'esperimento lo scienziato fu in grado di affermare che il corpo degli animali e, per traslazione, anche quello umano, è in grado di produrre e di condurre energia elettrica necessaria per la propria vita. Queste sue scoperte aprirono nei secoli successivi molte strade ad altre importanti ricerche tra cui quelle che portarono, ad esempio, allo studio degli stimoli nervosi.

La statua oggi presente in Piazza Galvani venne disegnata e scolpita da Adalberto Cencetti alla fine del 1800 sulla scia del classicismo canoviano. Luigi Galvani è rappresentato mentre si china su un libro aperto e, ad un osservatore attento, non potrà certamente sfuggire la presenza sul libro della rana che tanto fondamentale fu per la scoperta che fece passare lo scienziato alla storia.

Passando dalla scienza ai peccati di gola non si può non citare la presenza sulla piazza dell'antico Caffè Zanarini, aperto nel 1930, e da quel momento fondamentale per le pause golose dei bolognesi.

La piazza è anche un punto di vista privilegiato dal quale si può osservare l’incompiutezza della Basilica di San Petronio. Rivolgendosi infatti verso la zona absidale è chiaro come i tamponamenti delle murature siano stati fatti per andare a chiudere spazi mai terminati secondo il progetto iniziale.