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Casa di Lucio Dalla

Attrazione, Bologna

Casa di Lucio Dalla: Informazioni sull'attrazione

La storia di Lucio Dalla è imprescindibile da quella della città di Bologna. Il cantautore è nato nel capoluogo petroniano il 4 marzo del 1943. In giovane età, in seguito alla morte del padre si trasferì con la madre nella città di Treviso, dove frequentò le scuole locali per poi rientrare a Bologna già adolescente.

La madre, Jole Melotti, fu una delle sue più grandi sostenitrici e non ostacolò mai il suo desiderio di perseguire la carriera nel mondo dello spettacolo. Dalla ricorda ironicamente un episodio della sua infanzia avvenuto quando la madre lo portò a fare un test attitudinale per comprendere quali fossero le sue future inclinazioni: “Avevo undici anni quando mia madre, donna strana, una stilista che non sapeva mettere un bottone, mi portò in un istituto psicotecnico di Bologna, per un test sulle mie attitudini, risultò che ero un mezzo deficiente”.

Abbandonata ben presto la carriera scolastica si rivolse subito a quella musicale. In giovanissima età già padroneggiava l'arte della fisarmonica, ma la svolta arrivò quando ricevette in regalo un clarinetto. Dalla imparò a suonare questo strumento da totale autodidatta e si rivelò un musicista estremamente dotato, tanto da arrivare a improvvisare più volte con il grande jazzista e trombettista americano Chet Baker che in quegli anni risiedeva a Bologna.

Dalla a quell’epoca aveva poco più di 16 anni. Dal quel momento in poi iniziò a frequentare moltissimi gruppi locali, con cui partecipò a svariate manifestazioni fino a quando non venne notato da Gino Paoli, che vide in lui e nella sua peculiare modalità di canto e di composizione la nascita del primo musicista soul italiano.

La sua carriera da solista cominciò quindi nel 1964. Qualche anno dopo approdò al Festival di Sanremo, dove rientrò in contatto con alcuni dei personaggi con cui aveva condiviso la gavetta musicale, come ad esempio Luigi Tenco, che proprio al festival del 1967 si suicidò in una stanza vicina a quella di Lucio.

Da quel momento la carriera di Lucio è stato un continuo susseguirsi di successi e di grandi collaborazioni. Alcune delle sue canzoni, come ad esempio “4 marzo 1943”, vennero addirittura tradotte in molte lingue e cantate da grandi interpreti come Dalida.

La fine degli anni Settanta è caratterizzata dalla grande collaborazione con Francesco De Gregori con il quale farà un tour in giro per gli stadi, passato alla storia con il nome di “Banana Republic” dal titolo dell'omonimo album. La collaborazione e l'amicizia con questo cantautore si protrarrà fino alla morte di Dalla.
Dal 1981 in poi il complesso che era solito accompagnare le sue esibizioni decise di intraprendere una carriera indipendente pur continuando la collaborazione, e sancendo così di fatto la nascita degli Stadio, ancora oggi attivi.

Lucio Dalla muore improvvisamente il 1° marzo del 2012 in Svizzera, stroncato in hotel da un infarto dopo un’esibizione. A fare la tragica scoperta è il suo compagno: i soccorsi però non possono far altro che constatare l'ormai avvenuto decesso.
Nella città di Bologna e alle isole Tremiti, dove il poeta risiedeva, viene dichiarato il lutto cittadino.

I resti del cantautore riposano all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa accanto ad altri grandi artisti e poeti. In seguito alla sua morte venne inoltre creata una fondazione che ha sede proprio nella sua casa di via D'Azeglio, il cui obiettivo principale è quello di valorizzare l'eredità artistica lasciata dal grande cantautore. La casa si trova di fronte all'imbocco della stretta via che collega strada D’Azeglio con corte dei Galluzzi e si può visitare in determinate occasioni grazie a un calendario di visite promosse dalla CNA di Bologna.