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Palazzo Boncompagni

Edificio storico, Bologna

Palazzo Boncompagni: Informazioni sull'attrazione

Palazzo Boncompagni si trova in via del Monte a Bologna, una delle vie perpendicolari a via dell’Indipendenza.

Il nome ricorda la presenza del Monte di Pietà, un tempo collegato direttamente con la cittadella santa che sorgeva in questo luogo. Poco distante da via del Monte si trovano tutt’oggi, infatti, il Palazzo Arcivescovile, la Cattedrale di Bologna dedicata a San Pietro, e l'ex Palazzo del Seminario, oggi trasformato in un albergo di lusso.

Al civico numero 8 della strada troviamo proprio Palazzo Boncompagni, passato alla storia perché tra le sue mura visse Ugo Boncompagni, divenuto Papa con il nome di Gregorio XIII.

La figura di Papa Gregorio XIII, Ugo Boncompagni

La famiglia Boncompagni non aveva origini nobili ma raggiunse comunque un altissimo livello di ricchezza grazie al commercio. Ugo ebbe quindi la possibilità di studiare all'Università di Bologna e dotarsi di un'altissima formazione giuridica che lo portò a Roma a guadagnarsi i favori papali e a distinguersi nella sessione del Concilio di Trento come uno degli oratori più validi.

Ugo Boncompagni salì al Soglio Pontificio nel 1572 e rimase Papa fino al 1583.
Durante il suo pontificato si portò a compimento la grande Riforma che la Chiesa Cattolica stava affrontando per dare una risposta alle istanze che la Riforma Protestante aveva presentato. Era infatti il periodo successivo al Concilio di Trento, conclusosi nel 1563, e l'intera struttura della Chiesa stava attraversando un periodo di radicali cambiamenti.

Il pontificato venne anche caratterizzato dall'introduzione del calendario che da lui prenderà poi il nome, il Calendario Gregoriano, quello oggi ancora in uso. Alcuni intellettuali presenti alla sua corte gli avevano infatti segnalato come l'antico calendario non coincidesse più con il tempo astronomico.

Grazie alla sua permanenza a Roma è giunta fino a noi una celebre mappa che raffigura la città di Bologna, dipinta a ricordo della sua città natale in occasione del Giubileo del 1575.
Ancora oggi tale mappa decora una delle sale dei palazzi apostolici dove si trovano gli appartamenti papali e gli uffici della segreteria dello Stato Vaticano. Desideroso di segnalare il luogo della sua casa natale, lo fece rappresentare con il tetto dorato come tutti gli altri edifici religiosi riportati nella mappa.

La costruzione del palazzo ad opera del Vignola

Il palazzo in cui visse fu fortemente voluto da suo padre, Cristoforo Boncompagni; i lavori cominciarono nel 1537 su probabile disegno dell'architetto toscano Baldassarre Tommaso Peruzzi.
La morte del Peruzzi però, giunta nel 1536 poco prima dell'inizio dei lavori, obbligò Cristoforo a cercare l'appoggio di altri architetti.

Al completamento del grandioso progetto pare che intervenne quindi Jacopo Barozzi, detto il Vignola dalla sua cittadina di provenienza, in provincia di Modena.

Il Vignola è passato alla storia come uno degli architetti manieristi più importanti di tutta la storia dell'arte italiana. Esprimeva i suoi virtuosismi nella progettazione e nella costruzione di incredibili edifici abbelliti da imponenti scalinate interne che sfidavano ogni legge della fisica.

Il Vignola lavorò moltissimo a Bologna ma soprattutto a Roma; passò alle cronache per avere scritto un compendio nel quale diede per la prima volta la definizione agli “ordini architettonici”: in esso cercò di categorizzare tutti gli stili conosciuti ed utilizzati sino a quel momento.

A conferma che il Vignola abbia lavorato al progetto di Palazzo Boncompagni è la presenza di una scala elicoidale, uno dei tratti distintivi del suo stile. La facciata signorile dell’edificio è leggermente sacrificata dalla limitata larghezza della via ma si distingue ancora sull'arcata principale lo stemma papale di Gregorio XIII.