Antico Porto di Classe: Informazioni sull'attrazione
I resti dell'Antico Porto Romano di Classe sono stati trovati in una zona molto distante dalla linea costiera. Questo strano posizionamento si spiega con l'accumularsi dei detriti portati dai fiumi lungo la costa nel corso dei secoli, che hanno fatto allontanare il mare dalla posizione in cui si trovava in epoca romana.
Il porto di Classe, sede della flotta di Augusto
La
città di Classe era una volta molto più sviluppata di quella della vicina
Ravenna. Classe era stata scelta infatti dall'imperatore
Augusto alla fine il I secolo a.C. come sede di un porto di manutenzione e protezione per la sua immensa flotta navale, termine che in latino si traduce appunto
classis.
Questa collocazione fece sì che la città di Classe diventasse
uno dei punti nevralgici del Mare Mediterraneo e si sviluppasse in brevissimo tempo.
È difficile oggi immaginare l'estensione della sua urbanizzazione perché ormai la cittadina è una semplice frazione del Comune di Ravenna. In epoca romana era invece un luogo pieno di vita, circondato da mura ed abbellito da grandi basiliche paleocristiane.
Le antiche basiliche di Classe
Le basiliche infatti sono uno degli indizi principali che ci permettono di comprendere lo splendore raggiunto dalla città di Classe nei tempi antichi. Basti semplicemente pensare che nel raggio di poche centinaia di metri trovavano spazio grandi edifici di culto come la
Basilica di Sant'Apollinare in Classe, la Basilica di San Severo con monastero annesso e infine la
Basilica Petriana, crollata in seguito a un terremoto nel 725 d.C. e mai più ricostruita.
Così come gli scavi nell'area del Porto di Classe, quelli condotti alla Basilica di San Severo e Petriana sono stati gestiti dalla Facoltà di Archeologia dell’Università di Bologna, che hanno evidenziato la
ricchezza dell'apparato decorativo di questi edifici.
Gli studi hanno portato alla luce le
antiche strutture del Porto di Classe e i grandi magazzini dove venivano caricate e scaricate le merci provenienti in gran parte dell'Oriente.
Con il passare del tempo il porto cadde lentamente in uno stato di abbandono a causa del
crollo di potere dell'Impero Romano. Inoltre, i sedimenti sabbiosi cominciarono inesorabilmente ad riempire il canale d'accesso allo stesso rendendolo alla fine inutilizzabile. Tra i tanti ritrovamenti archeologici ricordiamo intere partite di anfore ancora integre, tracce di molti edifici.
Attualmente il sito archeologico del porto fa parte del
Parco Archeologico di Classe, che comprende la
Basilica di Sant'Apollinare in Classe, il
porto, la
Basilica di San Severo e altri grandi evidenze archeologiche del territorio. Parte dei materiali che sono stati rinvenuti negli scavi possono essere ammirati nel
Museo della Città e del Territorio - Classis Ravenna, allestito all'interno dei padiglioni dell'ex zuccherificio della città.
Le tante e diverse tipologie di
materiale recuperato hanno diverse datazioni, mentre le strutture e gli edifici oggetto di scavo sono quelli che animavano questa zona della città all'incirca tra V e VI secolo d. C. , quando, con la
nomina di Ravenna a capitale dell'Impero Romano, il porto raggiunse l’apice del suo sviluppo.
In quel momento l'espansione di Classe e di Ravenna era tale che ormai le due città si erano fuse in un'unica grande metropoli, collegate dal Borgo di Cesarea che fungeva da cerniera tra di esse.