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Cimitero Monumentale della Certosa

Zona di interesse storico, Bologna

Cimitero Monumentale della Certosa: Informazioni sull'attrazione

Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna è uno dei cimiteri extraurbani più antichi di tutto il continente. Il nucleo originario si insediò sugli antichi edifici appartenenti a un convento certosino fondato nel 1334 e soppresso durante il periodo napoleonico, nel 1796.

San Girolamo della Certosa

La comunità certosina che viveva in questo edificio aveva raggiunto un grande livello di benessere e ricchezza, come testimonia ancora la Chiesa di San Girolamo della Certosa, decorato al suo interno da un bellissimo ciclo di dipinti dedicati alla vita del Salvatore e datati alla seconda metà del XVII secolo.

Tra i vari quadri che decorano le sue pareti, forse uno dei più belli e certamente il più particolare è quello è uscito dal pennello di una giovanissima Elisabetta Sirani.

Elisabetta, figlia di un collaboratore di Guido Reni, venne iniziata giovanissima all'arte pittorica e si distinse immediatamente per le sue grandi capacità tanto che la tela oggi esposta in Certosa venne da lei dipinta quando era neanche ventenne. La fama della sua bravura ebbe vasta eco, in città venne sempre molto apprezzata e contesa e fu la ragione per cui, sopraggiunta la sua morte in giovanissima età, soltanto 27 anni, ci fu chi azzardò l'ipotesi di un avvelenamento dovuto alla gelosia nei confronti di questa sua grande capacità. 

La nascita del cimitero

Una volta soppresso il convento nel 1801, questo luogo cominciò ad essere utilizzato come cimitero, a partire da quello che era il chiostro principale del monastero, ancora oggi adiacente alla chiesa. Proprio in questo chiostro, in una nicchia vicino al campanile, venne nascosta e “sfollata” la sacra immagine della Vergine di San Luca durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, per proteggerla da eventuali danneggiamenti. Una lapide posta sul campanile ricorda ancora questo avvenimento.

Le prime tombe del Cimitero della Certosa furono tutte decorate da opere pittoriche, ma poi la scultura fu l’arte che andò per la maggiore per la decorazione delle grandi tombe di famiglia. I più grandi scultori dell'800 lavorarono a questi particolari simboli del potere delle grandi famiglie locali.

Attualmente si è persa la percezione di quanto fosse importante nei tempi passati avere una tomba riccamente decorata, soprattutto per le famiglie potenti e benestanti: rappresentava un vero e proprio status symbol, e non si badava a spese per il suo abbellimento.

A lavorare in Certosa furono quindi le più grandi botteghe scultoree dell'800, a partire da quella degli allievi di Canova e, seguendo l'evoluzione scultorea, si può ripercorrere la storia dell'arte fino alle sue manifestazioni novecentesche.

Le sepolture illustri della Certosa

Moltissimi personaggi di chiara fama sono sepolti all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa. Riposa qui, ad esempio, Marco Minghetti, bolognese esponente della Destra Storica e responsabile del primo e ultimo pareggio di bilancio dello Stato italiano.

Si trovano qui anche le tombe di Giorgio Morandi, pittore di fama mondiale, e di Giosuè Carducci, professore emerito dell'Università di Bologna e Premio Nobel per la letteratura. Imponenti sono i monumenti a ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale e a memoria dei partigiani sacrificatisi per la liberazione di Bologna.

Anche la storia della musica bolognese è presente al cimitero in quanto, proprio qui, possiamo trovare la tomba di Lucio Dalla e quella di Ottorino Respighi, importante compositore d’opera bolognese, anche se poi la sua salma fu successivamente spostata a Roma, città in cui è ambientata una delle sue opere più famose.

Fra le sepolture più rappresentative dell’arte della letteratura ricordiamo quella di Zanichelli, fondatore dell'omonima casa editrice. Non manca ovviamente il mondo dei motori, così radicato nella realtà emiliana, con le sepolture degli iniziatori e fondatori delle grandi casate locali: Maserati, Ducati e Weber.

Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna non ha veramente nulla da invidiare agli altri cimiteri monumentali europei ed è proprio per questo fin dai tempi passati ha attratto moltissimi illustri visitatori tra cui si possono elencare anche Lord Byron e Charles Dickens.