Palazzo Fantuzzi: Informazioni sull'attrazione
Palazzo Fantuzzi si trova nell'odierna Via San Vitale, al civico 23. Nato come residenza principale della nobile famiglia dei Fantuzzi, appartenente all'antica aristocrazia senatoria di Bologna, questo enorme palazzo venne eretto nel 1521, all'inizio del dominio pontificio sulla città.
Il progetto originale per la costruzione di questo imponente edificio è attribuito al Formigine ma alcuni studiosi sostengono sia invece stato realizzato dall'architetto Sebastiano Serlio.
Il palazzo è noto anche come ”Palazzo degli Elefanti” per la presenza di due elefanti a bassorilievo che campeggiano ai lati della facciata principale, che si ricollega al cognome stesso della famiglia: pare infatti che il cognome Fantuzzi derivasse direttamente dal vezzeggiativo “elefantuzzi”. I due animali trasportano sulla schiena un castello con un portone centrale e tre torri cilindriche, che vanno a completare lo stemma di famiglia.
La scalinata e gli affreschi dell’interno
L'interno del palazzo è caratterizzato dalla presenza di
un'imponente scalinata progettata da Paolo Canali nel 1680. La scala viene ricordata dal Malvasia come “regia scala di novissima e bizzarra invenzione" e se ne conservano alcuni disegni originali alla Galleria degli Uffizi a Firenze.
Il Canali era un
architetto molto attivo in città in quel periodo ma lavorava anche al di fuori delle mura cittadine, tanto è vero che il progetto della chiesa di San Giovanni Evangelista a San Giovanni in Persiceto è considerato il suo capolavoro assoluto, i cui lavori si svolsero fra 1654 e 1681. È di sua a progettazione anche la facciata interna al cortile principale di
Palazzo d'Accursio, su cui ancora oggi si può ammirare un cartiglio che ricorda l'affidamento di tale opera da parte di Papa Alessandro VII. Altro notevole suo lavoro a Bologna fu il restauro della
Basilica di Santa Maria Maggiore, in via Galliera.
I soffitti del palazzo sono decorati da
Gioacchino Pizzoli, Francesco Bibiena, Angelo Michele Colonna e molti altri artisti, che parteciparono al completamento dell’apparato artistico di casa Fantuzzi.
Sono, questi ultimi, nomi fondamentali dell'arte decorativa della città di Bologna, basti solo pensare che la casata dei Bibiena, famiglia di architetti e di scenografi, sarà quella che verso la metà del ‘700 regalerà a Bologna il Teatro Comunale.
Angelo Michele Colonna, che lavorò ad importanti decorazioni nella Reggia di Madrid e nella Reggia di Versailles, fu invece artista richiestissimo nel XVII secolo. Una punta di diamante, quindi, che le famiglie bolognesi di alto lignaggio si litigavano.
I dintorni del palazzo
La zona di Bologna in cui sorge Palazzo Fantuzzi è storicamente molto interessante per la città: a pochi passi dalla sua facciata principale, infatti, possiamo vedere
una delle porte superstiti della seconda cerchia di mura di Bologna: quella cosiddetta
dei torresotti, che si affaccia direttamente su quella che oggi è Piazza Aldrovandi ma che, in tempi passati, era parte del fossato difensivo.
Quasi di fronte al palazzo sorge poi la
parrocchia dei Santi Vitale e Agricola in Arena, che probabilmente sorge sull'antico anfiteatro romano di Bologna, luogo in cui gli stessi santi trovarono il loro martirio.
Tracce di una storia più buia ma nel contempo più moderna e vicina ai giorni nostri si ritrovano nelle parti più basse della facciata del palazzo: intonaci che riportano pesanti iscrizioni su come raggiungere i
rifugi antiaerei e i numeri da chiamare in caso di emergenza, che ricordano indelebilmente alla città e alle popolazioni i
bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.