Via, Bologna
Via del Pratello è una delle poche rimanenze dell'aspetto originale dell'antico centro della città di Bologna. È situata all'interno del quartiere Saragozza e da il nome a tutta la zona che vi si affaccia. La via è completamente porticata da entrambi i lati, salvo poche eccezioni, e si snoda tra le cortine di case per circa 600 m.
Il Pratello è uno dei luoghi più movimentati di tutta Bologna, soprattutto durante il weekend, quando si anima della vita locale e giovanile. Lungo la strada si possono trovare molti locali come ristoranti, pub, birrerie, per la maggior parte attenti all'utilizzo di materie prime locali e biologiche. Vi sono poi alcuni laboratori artigianali, erboristerie, barbieri, circoli dove si svolgono vari tipi di attività, dal ballo alla socialità, e anche sedi di compagnie teatrali e di cinema.
Il nome della via deriva dal fatto che originariamente questa era al di fuori della seconda cerchia di mura, la cosiddetta cerchia dei torresotti, e immersa quindi in un ambiente prevalentemente naturale circondato da prati. Un'altra versione dei fatti la vuole collocata in una zona ricca di alberi di pere, da cui “peradello”.
In età romana via del Pratello era una zona abbastanza ricca e benestante; i problemi arrivarono quando venne esclusa dal centro cittadino. Attorno al XI secolo il Pratello vide tuttavia un momento di rinascita, all’epoca in cui Bologna si andava lentamente risollevando dal periodo altomedievale e si animava di studenti interessati a frequentare il suo studium. Molti trovarono accoglienza in questa zona della città forse meno costosa di altre, e la ripopolarono.
Un tempo la via terminava con una porta, che venne murata e mai più riaperta poiché si temeva un attacco in quella direzione dell'esercito milanese visconteo. Al posto della porta oggi sorge l'Oratorio di San Rocco, che nel corso dei secoli ha ospitato molti pellegrini e che ancora oggi si staglia a profilo terminale della via.
Proprio per questa sua vocazione popolare e studentesca, negli anni ‘60 e ‘70 questa zona è stata al centro dei grandi movimenti di protesta studenteschi. Qui c’era la sede di Radio Alice, per esempio, una delle prime radio libere aperte in città con la quale gli studenti si scambiavano informazioni, parlavano di attualità, organizzavano le proteste. La storia di Radio Alice è direttamente collegata all'episodio più violento di quegli anni di contestazione studentesca ovvero la morte di Francesco Lorusso, avvenuta il 11 marzo del 1977 in via Mascarella, durante una manifestazione.
I ragazzi presenti in quel momento nei locali della radio diedero immediatamente la notizia e continuarono ad aggiornare chi ancora era a protestare sulle strade riguardo a ciò che stava accadendo. Il giorno successivo le forze dell'ordine fecero una violenta irruzione all'interno della radio, distruggendo tutto e ponendo fine a quella esperienza.
La zona di via del Pratello è circondata da monumenti di grande interesse quali, ad esempio, la Basilica di San Francesco. Purtroppo ad oggi non si può apprezzare l’interezza delle sue decorazioni, perchè la basilica è stata più volte bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. La facciata, rimasta quasi intatta, fa intuire tuttavia la grandezza di questo antico edificio.
Di fronte alla basilica si trova Piazza San Francesco, altro punto di ritrovo dei giovani bolognesi durante il weekend (e non solo). Alle spalle dell'edificio si innalzano le tombe dei cosiddetti glossatori, ovvero dei professori dell'antica Università di Bologna.
La via scorre vicino a un'altra via molto particolare, Via della Grada, con la quale, per un certo periodo, ha condiviso il destino di essere attraversata dal canale derivato dal fiume Reno. In seguito tutte le acque vennero direzionate verso via della Grada e al Pratello rimasero soltanto gli edifici di quattro mulini ad acqua, che vennero trasformati in abitazioni private.
Via del Pratello ospita anche l'istituzione del carcere e del tribunale minorile ai civici 34 e 36, un'istituzione esclusivamente maschile frequentata anche da molti volontari che cercano di organizzare attività per i ragazzi detenuti.
Uno dei momenti più affollati dell'anno in questa zona è certamente il 25 aprile, che vedi ormai da da più di 10 anni l'organizzazione della manifestazione Il Pratello R'esiste. Durante questa giornata chiunque può partecipare proponendo banchetti o attività: l'importante è che ad unirli sia il filo comune dell'antifascismo.