Cattedrale di San Giorgio: Informazioni sull'attrazione
La Cattedrale di Ferrara è dedicata a San Giorgio Martire e venne inaugurata e consacrata nel 1135, come si può leggere nell’antica iscrizione ancora apposta sul portale maggiore.
La cattedrale è la chiesa principale di una diocesi e prende il suo nome dalla presenza della cattedra, ovvero la sedia del vescovo. In questo caso la diocesi che fa capo a San Giorgio è diventata nei secoli passati arcidiocesi e quindi il suo vescovo non controlla solo i territori di Ferrara ma una vasta area che si spinge fino a Comacchio.
La chiesa occupa una posizione centralissima e sorge di fronte alla facciata principale del Palazzo Comunale e accanto alla Piazza Trento e Trieste, che una volta ospitava il mercato cittadino. È inoltre affiancata dal Palazzo Arcivescovile, sede del potere papale, al quale è collegata tramite una volta coperta.
Gli interni e gli esterni della cattedrale
L’architetto che si occupò della sua progettazione fu tale
Nicolò, giunto in città dopo aver terminato i lavori alla
Sacra di San Michele, ancora oggi chiesa madre della
Val di Susa. La
facciata è esplicitazione del
connubio di due diversi stili, quello romanico, nella parte inferiore più antica e quello gotico in quella superiore, aggiunta nel XIII secolo, successivamente al progetto originale.
Il
portale principale è sormontato dalla composizione di San Giorgio nell'atto di uccidere il drago e presenta un’iscrizione che ricorda ed esalta la mirabile opera di Nicolò. L’architrave porta incise le
storie della vita di Cristo, ed è sormontato da una loggia che racchiude una statua della Vergine a sua volta coperta da un timpano con la
rappresentazione del Giudizio Universale.
I portali laterali servivano per fornire un accesso separato agli uomini ed alle donne che entravano rispettivamente da destra e da sinistra.
L'attuale conformazione dello
spazio interno della Cattedrale di San Giorgio è frutto di un rifacimento del 1712 ad opera dell’architetto
Mazzarelli su indicazione del cardinal Dal Verme. Le primitive cinque navate vennero ridotte a tre e il tema che si ripete in tutti gli apparati decorativi è quello della
Vergine che protegge la città di Ferrara.
Fa da preludio all’ingresso un grande atrio dove sono collocate le statue che originariamente reggevano il portico (quelle esterne sono copie ottocentesche). All’interno sono presenti i matronei che erano ancora in funzione al momento della ristrutturazione di questa chiesa, e dai quali si poteva accedere dall’entrata delle donne.
La cattedrale è piena di capolavori e tra questi vale la pena ricordare il
Guercino che svetta sull’altare del braccio destro del transetto, un quadro del 1629 che rappresenta “
Il martirio del Santo”. Si trovano poi alcune terrecotte rappresentanti Cristo e sei apostoli attribuiti ad
Alfonso Lombardia, cui fanno da completamento le altre sei statue che si trovano nel braccio sinistro.
L’altare maggiore è un’opera di
Celio Tirini del 1728 e venne strutturato riutilizzando materiali ravennati. Il presbiterio è abbellito dalla presenza di un coro cinquecentesco che conta ben 150 stalli.
Uscendo poi all’esterno è certamente impossibile non notare l’imponente presenza del
campanile, attribuito a Leon Battista Alberti, che raggiunse il completamento nel 1493.
Il lato sud della cattedrale di Ferrara racconta molto dell’evoluzione della chiesa e della città perché è completamente attraversato da una
loggia, edificata nel 1473, dove trovarono sistemazione tutte le caotiche bancarelle che prima affollavano la città.
Fino alla metà del 1700 si trovava al centro di questo lato della chiesa un immenso portone che, decorato con tutte le allegorie dei mesi dell’anno, permetteva l’accesso diretto alla cattedrale. Nella trasformazione il portale andò distrutto e ciò che ne rimane è oggi conservato al
Museo del Duomo.
Sempre su questo lato della cattedrale, nascoste dalla loggia, sono infine le antiche lastre degli statuti cittadini risalenti al XII secolo.