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Mausoleo di Galla Placidia

Edificio religioso, Ravenna

Mausoleo di Galla Placidia: Informazioni sull'attrazione

La struttura del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna era inizialmente collegata al nartece della scomparsa chiesa di Santa Croce, voluta anch’essa da Galla Placidia. La struttura a croce latina era in origine più alta di quanto non risulti oggi, in quanto il piano di calpestio della città nei secoli si è rialzato. Gli edifici di Ravenna sono infatti soggetti al cosiddetto fenomeno della subsidenza, che li vede sprofondare nel suolo mobile della città.

Il piano di calpestio originale era collocato circa 1.5 metri al di sotto del livello attuale. Entrando all'interno della piccola porta d'ingresso si è accolti da un abbagliante sfavillare di mosaici incredibilmente conservati fino ai giorni d'oggi. Quelli che ricoprono le mura sono, infatti, l'esempio più antico di mosaico di epoca tardoantica, in quanto si pensa che furono creati tra il 425 e il 450 d.C. e lo hanno fatto entrare a pieno titolo tra i siti patrimonio UNESCO nel 1996.

La parte più bassa delle pareti è ricoperta di marmi preziosi mentre su quella più alta si possono osservare varie rappresentazioni sacre. Subito al di sopra dell'ingresso principale, raccolto dentro una lunetta, si può trovare la rappresentazione allegorica del Buon Pastore a cui corrisponde in opposizione dall'altra parte dell'edificio la figura di San Lorenzo, rappresentato con gli oggetti del suo martirio. 

La cupola del Mausoleo di Galla Placidia, al cui vertice troviamo rappresentata una croce, è totalmente e riccamente decorata con un tappeto di stelle. Fanno sempre parte della decorazione della cupola le raffigurazioni degli apostoli, affiancate dagli animali che li rappresentano e dalle figure di San Pietro e San Paolo. Ogni singolo centimetro della superficie risulta totalmente coperto da decorazione, tanto che l'effetto che si crea è quello di un morbido panneggio che segue le pieghe dell'edificio, aumentato ulteriormente dalla luce esterna che filtra attraverso le finestre di alabastro.

La figura di Galla Placidia

Galla Placidia è stata una delle più grandi protagoniste della sua epoca. Nipote dell'imperatore Valentiniano I, i suoi zii erano gli imperatori Graziano e Valentiniano II ed entrambi i suoi fratellastri, Arcadio e Onorio, furono imperatori a loro volta. Si sposò con Ataulfo, re dei Visigoti, e in seguito con Costanzo III, all'epoca imperatore romano d'Occidente.

Il suo coinvolgimento con le dinastie regali si conclude con il nipote Teodosio II e con il figlio, Valentiniano III, che salì al trono quando era troppo giovane per governare: di fatto, quindi, fu lei ad occuparsi dell'impero come reggente per un lungo periodo di tempo.

La rocambolesca e turbolenta vita di Galla Placidia fece sì che non venne mai sepolta nel mausoleo che aveva voluto costruire accanto alla chiesa di Santa Croce. Le sue spoglie mortali vennero riposte nell'allora Basilica di San Pietro e poi probabilmente perdute nelle numerose modifiche nel corso dei secoli. I sarcofagi che si trovano quindi all'interno di questo piccolo edificio, non vennero quindi mai utilizzati a scopo funerario.

Il mausoleo non fu l'unico edificio di cui la regina dotò la città di Ravenna, in quanto a lei è da ricollegare anche la costruzione della Basilica di San Giovanni Evangelista, in posizione leggermente decentrata, verso la zona della stazione. Questa peculiare posizione è da spiegarsi in quanto, all'epoca della costruzione della chiesa stessa, la linea di costa arrivava all'incirca dove oggi passano i moderni binari; la sovrana volle costruire l'edificio di San Giovanni proprio vicino al mare quale ex-voto per essere riuscita a salvarsi evitando un disastroso naufragio.