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Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico

Area naturale, Sasso Marconi

Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico: Informazioni sull'attrazione

La Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico è diventata un’area naturale protetta nel 2006, pur essendo già stata riconosciuta in precedenza come sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale.

Il suo territorio si trova all'interno dell'area di competenza della Città Metropolitana di Bologna e ricopre poco più di 2600 ettari, estendendosi fino a 15 Km. Quest’area, localizzata tra le valli dei fiumi Setta, Savena, Zena e Idice, presenta affioramenti rocciosi di arenaria risalenti all'incirca al periodo del Pliocene (fra i 5 e i 2 milioni di anni fa circa).

Le rocce affioranti del Contrafforte Pliocenico sono state create dalla sedimentazione di sabbia e ghiaia che nel corso di milioni di anni i piccoli torrenti appenninici hanno trasportato lungo quello che un tempo doveva essere un ampio golfo marino.

Questo golfo ricopriva la maggior parte dell’odierno Appennino Bolognese, che nel corso del tempo subì, come spesso succede, diversi cicli di innalzamento ed abbassamento del suo livello medio. Questi continui cambiamenti portarono alla creazione di numerose fasi di sedimentazione che ancora possono essere osservate nelle rocce affioranti. 

Allo stato attuale troviamo questi sedimenti sollevati fino ad oltre 600 metri sul livello del mare, dove, esposti per milioni di anni agli agenti atmosferici, hanno assunto quelle particolari forme che oggi possiamo osservare.

Non sorprende quindi che la zona sia ricchissima di fossili marini ben conservati proprio per il fatto che queste aree furono un tempo parte del fondale.

I monti più importanti che ora fanno parte dell'area protetta sono il Monte Adone, il Monte delle Formiche, Monte Mario, Rocca di Badolo e Monte del Frate.

L’area protetta del Contrafforte Pliocenico è diventata il rifugio ideale per la maggior parte della flora e della fauna selvatica tipica dell'Appennino. Possono quindi ancora essere osservati in questi luoghi specie locali di falco e altri volatili autoctoni.

Trattandosi di una zona particolare e delicata, vi si può accedere soltanto tramite i sentieri che sono stati accuratamente segnalati dal CAI ed è vivamente sconsigliato avventurarsi in altre direzioni non opportunamente battute.