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Palazzina Majani

Edificio storico, Bologna

Palazzina Majani: Informazioni sull'attrazione

La storia della famiglia Majani e della sua tradizionale produzione di cioccolato comincia a Bologna alla fine del Settecento grazie a Teresa Majani, fondatrice dell'omonima azienda dolciaria.

Il primo negozio ad essere aperto fu quello di via de’ Carbonesi ed è proprio lì che la famiglia perfezionò le sue leccornie. Ad oggi è ancora aperto e visitabile e si trova peraltro nello stesso luogo dove in epoca romana sorgeva il teatro, le cui vestigia si possono visitare soltanto durante determinati periodi dell'anno in quanto custodite all'interno di un edificio privato al momento in stato di abbandono.

I Majani divennero famosi in tutta Italia perché nel 1832, per primi in Italia ebbero l'idea di produrre il cioccolato in forma solida dato che, fino a quel momento, il cioccolato era una bevanda e veniva consumata come tale.

La prima creazione che uscì dalle sapienti mani pasticcere dei Majani fu la sfoglia, cioccolatino che ancora oggi si può trovare negli shop sparsi per Bologna, creato dall’accartocciarsi su se stessa di una sfoglia sottile di cioccolato, forma questa che la rende leggera e croccante.

Il punto di svolta per la famiglia fu però il 1867, anno in cui il capostipite riuscì ad ottenere i documenti necessari per raggiungere Torino e per comprare un modernissimo macchinario in grado di implementare la produzione e di fornire energia elettrica al laboratorio e alla loro stessa casa.

La vera e propria fama e l'affermazione a livello nazionale arrivarono però soltanto nel 1878, quando le produzioni della famiglia vennero scelte per essere servite alla tavola reale. Dopo il primo incontro, gli appartenenti di casa Savoia gradirono così tanto la cioccolata da loro prodotta che poco dopo i Majani ne divennero fornitori ufficiali.

Ulteriore successo fu il concorso indetto dalla Fiat a Torino per celebrare la creazione della macchina Fiat Tipo 4. La famiglia partecipò con un cioccolatino, il famoso cremino, di forma quadrata e semplice che ricordava le linee della nuova automobile. L'innovativo cioccolatino fu ideato e realizzato in quattro strati di cremoso cioccolato gianduia, per richiamare il numero di produzione del modello dell'auto e per omaggiare la stessa città di Torino. L'idea piacque moltissimo ai giudici e la famiglia Majani risultò vincitrice, affermandosi anche tra l'altissima concorrenza degli esperti pasticceri locali.

Il periodo di crescita vertiginosa fece sì che la famiglia potesse permettersi un'espansione sia nel settore produttivo che in quello della vendita. È proprio questo il momento in cui, nel 1908, venne costruita la palazzina Majani che ancora oggi possiamo vedere in via Indipendenza, al momento occupata da una famosa catena di negozi d'abbigliamento.

L'architetto che ne studiò le forme e la progettò in pieno stile art nouveau fu Augusto Sezanne. All'interno era ovviamente presente il laboratorio, un bar, una sala da ballo e tutto l’edificio era abbellito dalla terrazza che ancora oggi si può osservare se, passeggiando per via Indipendenza, si alza lo sguardo in corrispondenza della palazzina.

Spesso, quando il tempo lo permetteva, la terrazza era luogo di feste e concerti e vi era un piccolo palco dove suonavano orchestre per allietare gli appartenenti alla nobiltà e alla borghesia cittadina che frequentavano questo spazio esclusivo. Lo stile al quale la forma della palazzina si ispirava era quello della famosa sedia viennese, creata in quegli stessi anni e diventata immancabile oggetto pratico e di tendenza, in stile art nouveau.

La Palazzina Majani cadde in disuso durante la Seconda Guerra Mondiale e riaprì solo negli anni ‘50 come sede di una banca. Nel 2004, infine, i suoi locali sono stati definitivamente trasformati in luoghi per uso commerciale.