Ricca, saporita e impegnativa ;-)
La cucina bolognese non si smentisce mai, anche quando si tratta di dolci! Oggi apriamo il ricettario della nonna alla pagina dessert, per dare un’occhiata alle prelibatezze della tradizione preparate per carnevale.
Come accade in altre regioni italiane, la parola d’ordine in questa stagione dell’anno è friggere. In questo post vi racconteremo quindi come si preparano le castagnole (ripiene/non ripiene, con alchermes/senza alchermes ecc.), le tagliatelle fritte, e naturalmente anche le mitiche sfrappole - più conosciute come chiacchiere o frappe. A chi preferisce evitare il fritto consigliamo invece di leggere la ricetta delle raviole ripiene di mostarda.
Sfrappole
Forse il dolce di carnevale più comune a Bologna e dintorni. Il nome “sfrappola”, al pari di frappa, è di etimologia incerta; il suo significato sembra evocare da un lato il senso di “brandello”, dall’altro quello di “cosa frantumata”. Entrambe le immagini sono piuttosto calzanti: da un lato le sfrappole hanno infatti una consistenza molto croccante e friabile, e tendono proprio a “frantumarsi” ad ogni morso. Dall’altro, con un po’ di fantasia la loro forma può ricordare quella di un brandello di stoffa o di un nastro attorcigliato.
Ricoperte da un manto di zucchero a velo, le sfrappole sono il dolce carnevalesco per eccellenza nelle case dei bolognesi, complice forse la relativa semplicità della loro preparazione. L’impasto prevede, oltre a farina, burro, uova e zucchero a velo, anche un po’ di cognac e di succo di arancia che le conferiscono un sapore più fresco e aromatico. Una volta stesa la sfoglia e tagliata a rettangoli, la sfrappola va immersa in olio bollente o fritta nello strutto. Il trucco per ottenere il classico aspetto “intricato” è quello di girarle con un forchettone durante la cottura!
Castagnole
Un’altra ode al fritto: le castagnole. Come le sfrappole, anche questo dolce di carnevale viene cucinato un po’ in tutta Italia, con alcune varianti principali che riguardano in particolare la morbidezza e la presenza o meno di ripieno. Si tratta infatti di sfere di pasta fatte di farina, burro, uova, lievito, zucchero, scorza di limone grattugiata e rum, tuffate nell’olio di semi di arachidi e passate poi nello zucchero a velo o semolato. Oltre a questa versione più classica senza ripieno, c’è chi si sbizzarrisce nel farcirle con crema pasticcera o Nutella, ma anche crema alla ricotta e marmellata. Indubbiamente da provare!
Tagliatelle fritte
Nel capoluogo italiano della pasta all’uovo, le tagliatelle fritte sono decisamente immancabili. Non immaginatevi però delle piccole strisce di pasta immerse una ad una nell’olio caldo: le tagliatelle vengono infatti lasciate arrotolate su sé stesse, a formare una sorta di piccolo nido, e poi fritte.Come si preparano? Il procedimento non è molto semplice, soprattutto se non siete abituati a tirare la sfoglia. Nel caso vi voleste mettere alla prova, gli ingredienti necessari per l’impasto sono semplicemente farina e uova (e un pizzico di sale), mentre il trucco per rendere dolci le tagliatelle sta nel cospargere la sfoglia di zucchero e scorza di arancia grattugiata prima di arrotolarla.
