Che sia per un aperitivo o in abbinamento a un piatto della tradizione locale, i vini tipici del territorio di Bologna sono sempre più apprezzati dagli intenditori e dagli amanti del vino in genere. Visitare la città e non assaggiare almeno un calice di Pignoletto frizzante o di un rosso corposo come il Barbera sarebbe un vero peccato; ecco allora la nostra guida per orientarvi al meglio tra i vini prodotti sui colli bolognesi.

A Bologna il vino è di casa sin dall’epoca degli etruschi (IX-VI secolo a.C.). Le testimonianze archeologiche ci raccontano come le colline a sud-ovest della città fossero coltivate a uliveti e vigneti secoli prima dell’arrivo dei latini, che una volta conquistata la città di Bononia proseguirono e consolidarono la tradizione enologica avviata dai loro predecessori.

Non è un caso che il Pignoletto, il Barbera e gli altri vini tipici della zona venissero (e vengano tuttora) prodotti proprio sui colli, a un’altitudine compresa fra i 500 e i 600 metri sul livello del mare. Sui declivi che da Monteveglio scendono verso sud fino a Monterenzio, i vitigni trovano infatti una moltitudine di terreni diversi: dai più sabbiosi ai più argillosi, intervallati da calanchi e tufi. Da tale diversità nascono vini dalle caratteristiche particolari, anche molto lontani gli uni dagli altri per gusto e profumi.
Ciò che li accomuna sono però i paesaggi preappenninici da cui provengono, che dalla dolcezza e dai colori vivaci dei pendii coltivati passano in un lampo alla durezza quasi aspra dei calanchi.

vigneti sui colli bolognesi

Quali sono dunque i vini tipici dei colli bolognesi, e dove degustarli? 

Fino a non molti anni fa la risposta non era così scontata. Al di fuori della città in pochi sapevano che il territorio di Bologna, oltre ad offrire succulente specialità culinarie, rappresentasse anche un bacino di produzione enologica. Negli ultimi tempi i produttori di vino si sono moltiplicati, e la fama delle loro etichette si sta diffondendo sempre più a livello nazionale e internazionale.

Oggi sulle tavole dei ristoranti e delle osterie bolognesi non può mancare anzitutto il bianco Pignoletto, nelle sue versioni frizzante, fermo e spumante, ma anche i rossi Cabernet Sauvignon, Barbera e Merlot. Questo breve elenco è sufficiente per capire che sui colli crescono sia vitigni autoctoni, ovvero tipici della zona, sia vitigni di provenienza internazionale (o alloctoni), quali lo Chardonnay, il Riesling e lo stesso Cabernet Sauvignon, che però hanno trovato in quest’area un terreno fertile e adeguato alle loro necessità.

Il luogo più consigliato per degustare un calice sono le osterie tipiche di Bologna, di cui vi abbiamo già parlato in un post dedicato; oppure potete partecipare al nostro tour guidato di Bologna in bicicletta alla scoperta dei vini, che comprende anche due degustazioni. 

Vediamo ora nello specifico i quattro vini DOC più diffusi e rinomati del territorio di Bologna - Pignoletto e Cabernet Sauvignon, Barbera e Merlot - e scopriamone assieme le caratteristiche e gli abbinamenti gastronomici principali.

Pignoletto, il re dei vini bolognesi...

...e degli aperitivi in compagnia! Questo vino frizzante, dal gusto fresco, è perfetto per un brindisi pre-cena accompagnato da qualche stuzzichino, ma si sposa bene anche con pietanze più sostanziose della cucina bolognese, in primis tortellini in brodo e crescentine fritte.

Il Pignoletto è un vino DOCG che nasce nel territorio dei colli bolognesi - il suo nome deriva infatti dall’omonima località nel comune di Monteveglio - dalle uve autoctone di Grechetto gentile, noto a livello locale come Alionzina. Quando parliamo di Pignoletto ci troviamo quindi di fronte alla tradizione della viticoltura bolognese, che affonda le radici in epoca romana. Alcune fonti rintracciano l’origine del nome nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (77-78 d.C.), che menzionava un “Pino Lieto” non gradito dall’autore perché troppo poco dolce.

Dalle bottiglie di Pignoletto esce oggi un nettare di color giallo paglierino chiaro con gradazione alcolica di 12°, dal profumo delicato e quasi aromatico e di gusto asciutto, leggermente amarognolo sul finale. Da provare sicuramente nella versione frizzante, ma anche ferma (ad esempio il Pignoletto Classico Superiore) e spumante.

pignoletto bologna

Cabernet Sauvignon, Merlot e Barbera

Tra i rossi DOC dei colli bolognesi, il Barbera è considerato un vino storico. Pur essendo originarie del Piemonte, le uve Barbera hanno trovato un habitat ideale anche nella provincia di Bologna e oggi danno vita a uno dei vini di bandiera del territorio.
Questo rosso frizzante di color rubino intenso ha una gradazione alcolica di 11.5°, e un sapore forte e asciutto; data la corposità, si abbina bene con i secondi piatti quali i bolliti, la carne ai ferri e anche con la cacciagione, specie se invecchiato. Oltre al frizzante, il Barbera è disponibile anche nella versione ferma.

Anche il Cabernet Sauvignon dà il suo meglio se accompagnato con secondi di carne, come la selvaggina, i brasati e le carni rosse in genere. Questo rosso “trapiantato” sui colli bolognesi da alcuni decenni è ormai ritenuto quasi autoctono, al pari del Merlot. La sua gradazione alcolica è di 12°, e il profumo è intenso, caratterizzato da una nota erbacea e terrosa.
Infine, il Merlot. Un vino da portare in tavola con un menù tipicamente bolognese e lasciarlo lì per tutto il pasto! Si sposa al meglio infatti con salumi e lasagne, tagliatelle e bolliti: un passepartout dal colore rosso rubino talvolta con sfumature violacee e dal sapore armonico e caldo, che raggiunge un tasso alcolico di 11°.