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Ex Ghetto Ebraico di Ferrara

Zona di interesse storico, Ferrara

Ex Ghetto Ebraico di Ferrara: Informazioni sull'attrazione

Il Ghetto di Ferrara fu istituito nel 1627 in una delle zone più antiche della città, a pochi passi dalla Cattedrale di San Giorgio. Fu uno dei rari ghetti a resistere fin quasi all'Unità d'Italia, e venne infatti chiuso soltanto nel 1859.

La comunità ebraica esisteva in città già da molto prima che il ghetto venisse istituito e si era fino a quel momento quasi sempre pacificamente integrata con il resto della popolazione. Dal Medioevo in poi la comunità aveva conosciuto un costante sviluppo, soprattutto a livello economico, anche dovuto alla presenza in città della casata ducale degli Estensi.

Gli Estensi si erano sempre distinti per la loro magnanimità nei confronti degli ebrei ed è proprio per questo motivo che, nel corso dei secoli, molte delle famiglie che venivano allontanate dalle altre città, avevano sempre trovato rifugio tra le mura di Ferrara.

In seguito al consolidamento del governo dello Stato Pontificio, tuttavia, il ghetto ebraico della città fu assoggettato a misure molto più restrittive: il suo perimetro venne infatti delimitato da alcuni portoni, utilizzati per controllare chi entrava e usciva durante la giornata.

Si pensi che nel 1796, all'arrivo dei francesi, le porte del ghetto vennero smontate per essere poi reinstallate nel 1826, non appena le condizioni politiche lo permisero.

Anche dopo l’abolizione dei ghetti successiva all'Unità d'Italia, questa zona rimase a tutti gli effetti il fulcro della vita della comunità ebraica ferrarese, come ricordato anche in alcuni romanzi di Giorgio Bassani tra cui “Il giardino dei Finzi Contini”.

Uno degli antichi accessi del Ghetto di Ferrara si trova alle spalle della cattedrale, oggi ricordato attraverso una lapide posta sull'edificio dell'ex Oratorio di San Crispino. Era proprio questo il luogo in cui gli ebrei erano costretti a riunirsi per ascoltare le famose “prediche coatte”, ovvero incentrate sull'errore della dottrina ebraica e la correttezza di quella cristiana.

Nel ghetto ebraico si trovavano molte sinagoghe, di cui soltanto tre sono sopravvissute fino ad oggi, ovvero quelle riunite al civico numero 95 di Via Mazzini. L'edificio al momento non si può visitare in quanto sono in corso i lavori di restauro in seguito al sisma del 2012.

Non deve sorprendere la presenza di diverse sinagoghe all’interno di un unico edificio: tale esigenza nacque dal fatto che la comunità ebraica ferrarese, così numerosa, presentava diverse tipologie di riti a seconda della zona di provenienza delle famiglie.